Figurazione e Ideologia,
le esperienze avanguardistiche della prima metà del '900
Schiele, Grosz, Picasso, Kubin, Klee, Kirchner, Schneider, Heine
Una mostra sulle diverse esperienze avanguardistiche della prima metà del ’900, la cui raffinata e disincantata analisi poetica, fu incentrata nella denuncia manifesta delle disuguaglianze sociali ed economiche che afflissero le grandi masse popolari europee in un clima di diffusa, anacronistica, concentrazione del potere, nelle mani di retrograde oligarchie aristocratiche e borghesi, le quali prepararono la via alle sanguinose guerre mondiali ed alle dittature franchista e nazista. La prefigurazione poetico-ideologica dei conflitti che sarebbero avvenuti nei decenni successivi, rappresenta il senso profondo dell’esperienza artistica di molti maestri avanguardisti. La decadenza culturale ed umana, di una stanca borghesia, che si difenderà con la violenza reazionaria, fu oggetto di sperimentazioni segnico-narrative da parte di George Grosz, di Theodore Heine, di Ernst Ludwig Kirchner e di Paul Klee, quest ultimo con soluzioni pittoriche ed espressive quasi tendenti all’astrazione. La luce primigenia della poesia di Alfred Kubin che accompagna una neo-figurazione dalle infinite propaggini oniriche, fu anticipatrice dello sterminio politico di massa. Così come la drammatica fisicità corporale di Egon Schiele e di Picasso. Sullo sfondo silente della cancellazione programmatica delle diversità, si distende la sognante, delicata sensualità negletta di Sascha Schneider. La sofferenza degli umili incide i profili severi e scarni di una reietta umanità espressionista kirchneriana.