La Poetica del Sogno, Libere Divagazioni nel Surreale

Boccioni, Boille, Dalí, Kandinsky, Klee, Mariani, Masson
Fotografie di Meyer, Moholy-Nagy, Stieglitz

 

 
"Il lungo treno curvava l'orizzonte sotto un'ombra di terra nera. Dai vagoni le braccia lunghe rivolte al mare. Così, insieme, tremavano di gioia i poeti morti.
Salutai la mia anima dai moli battuti dal vento. Essa partì senza memoria perdendosi nell'azzurro lontano. 
Un cavaliere armato di luce veniva verso di noi, correndo sul filo dell'orizzonte, cavalcava un destriero di ombra nera, con le pupille di lava levigata. Tra noi e lui un buio sortilegio d'amore. Così abbracciai mio padre. Era felice per me. Non pensava al suo corpo delicato disegnato dalla luce del mattino". 
(Da Albatros e Occhi)

 

Il surrealismo ha costituito per molti artisti, per secoli, una fuga spirituale verso la sublimazione. La rottura della prigione concettuale ha permesso loro di penetrare i misteri dell'immaginazione. Senza clamori, lontano dalle derive del potere, essi hanno accolto visioni magiche intrise di sogni.

Creature di luce bagnate dai segreti dell'irrazionale? Oppure presenze eterne che si rivelano nel cielo, sui loro bianchi destrieri di vento, a chi si predispone ad accoglierle, lungo il sentiero della propria coscienza intuitiva? Surrealtà poetica o eterna libertà? La via spontanea all'osservazione sovrumana non è solo questione del novecento.



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Salvador Dalí, (1904, Figueras, Spagna)

Dal 1929 al 1937 ha prodotto i dipinti che lo hanno reso l'artista surrealista più conosciuto al mondo.

Due eventi in particolare portarono allo sviluppo del suo stile artistico maturo: la scoperta degli scritti di Sigmund Freud sul significato erotico dell'immaginario del subconscio e la sua affiliazione con i Surrealisti di Parigi, un gruppo di artisti e scrittori che cercarono di stabilire la "realtà superiore" del subconscio umano sulla ragione.

 


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Marcello Mariani (1938, L'Aquila)

Marcello Mariani predilige, sovente, cimentarsi in grandi formati da scenografo, dove il segno, la materia, la macchia sono parole pittoriche o più esattamente lessemi visivi. Il fermento dai forti sostrati caotici delle sue pitture, conferma l’esattezza della definizione di espressionismo astratto, coniato negli anni ’50 per un importante filone dell’informale. Marcello Mariani percorre le strade del materismo con forti e precisi richiami alla poetica del muro, di cui ha trasferito sui quadri i segni del tempo e la pregnanza tattile degli intonaci, confermando la sua autenticità di pittore che occupa un posto tutt’altro che secondario nell’ambito del neoinformale, che dagli anni ’80 si è diffuso tra i suoi coetanei e tra i più giovani di lui. (Giorgio Di Genova)

La sua prima personale risale al 1954. Nel 1958 espone a Parigi. Nel '60 conosce a Roma Robert Rauschenberg. Nel '74 frequenta Joseph Beuys. Nel 2007 espone con Burri, Vedova, Marca-Relli, Pollock, Kline, Afro, Tapies. Nel 2011 è alla 54a Biennale di Venezia.   

 

 

 

 


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Umberto Boccioni (1882, Reggio Calabria)

È Giacomo Balla, suo grande maestro, a introdurre Umberto Boccioni e Gino Severini, allora giovani pittori, alla tecnica divisionista e allo studio sulla luce. Nel 1910 insieme agli amici pittori Carlo Carrà e Luigi Russolo fa visita al poeta Filippo Tommaso Marinetti. Nello stesso anno sottoscrive il Manifesto dei Pittori Futuristi, firmato insieme a Balla, Russolo, Carrà e Severini, ed elabora il Manifesto Tecnico della Pittura Futurista. Futurismo è dinamismo, movimento, velocità, figure umane vorticose nella folla ripetutamente frammentate, energia muscolare e ritmica, oltre a questo, il culto della macchina. 

Nel 1911 Boccioni torna a Parigi con Carrà per organizzare la mostra dei pittori futuristi. E’ durante questo viaggio che l’amico Severini lo mette in contatto con Picasso e Apollinaire. 

Muore a soli 34 anni a seguito di una caduta da cavallo.


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László Moholy-Nagy, (1895, Bácsborsód, Ungheria)

Secondo la sua teoria conosciuta come "La Nuova Visione", la fotografia è il mezzo per catturare la realtà in uno spettro completamente nuovo non interamente accessibile per l'occhio umano.

Scultore, fotografo, designer, teorico e insegnante d'arte, la cui visione di un'arte non rappresentativa consiste nella purezza dello sguardo, colori fondamentali, consistenza, luce ed equilibrio di forme, fu insegnante di rilievo nella famosa scuola di design d'avanguardia conosciuta come Bauhaus.

 


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Alfred Stieglitz, (1864, Hoboken, USA)

Verso la fine del 1905, su incoraggiamento del suo giovane protetto Steichen, Stieglitz aprì la "Piccola galleria della Foto-Secessione", un nome presto abbreviato in "291", l'indirizzo della galleria sulla Fifth Avenue a New York. Durante i primi anni, la galleria funzionò come spazio espositivo per la fotografia. Dal 1909, la galleria cominciò a promuovere progressivamente una varietà di supporti, e il lavoro di pittori, scultori e incisori ne dominò lo spazio. Queste mostre includevano le prime esibizioni, negli Stati Uniti, dell'opera di Henri Matisse, Henri de Toulouse-Lautrec, Paul Cézanne e Pablo Picasso.

 

 


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Adolph de Meyer (1868, Parigi)

Il Barone de Meyer, fotografo famoso per i suoi eleganti ritratti realizzati dall'inizio del XX secolo, aveva l'abitudine di romanzare le sue informazioni biografiche, inventando di volta in volta storie avventurose. Fu il primo fotografo di moda ufficiale per la rivista americana Vogue, nominato nel 1913. Tra il 1903 e il 1907 il suo lavoro fu pubblicato nel famoso periodico d'avanguardia "Camera Work" di Alfred Stieglitz.

 


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Wassily Kandinsky (1866, Mosca)

Uno dei primi esponenti della pura astrazione nella pittura moderna. Dopo mostre di avanguardia di successo, fondò l'influente gruppo di Monaco "Der Blaue Reiter" ("Il cavaliere blu", 1911-14) e iniziò a dipingere in maniera completamente astratta. Grande viaggiatore, insegnante alla scuola Bauhaus, avanti negli anni, ricordò i suoi primi impulsi artistici giovanili verso l'astrazione descrivendo un'adolescente convinzione che ogni colore avesse una misteriosa vita propria.


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Paul Klee (1879, Münchenbuchsee, Svizzera)

L'estetica geometrica prevalente degli anni '20 e i tentativi di Klee di insegnare una metodologia dell'arte lo portarono a razionalizzare anche la sua stessa pittura. La sua opera del decennio del Bauhaus è più geometrica, e il numero di forme impiegate in una data composizione viene drasticamente ridotto. Tra i molti tipi di composizioni risultanti da questa pratica vi sono immagini fatte interamente di quadrati colorati, striature orizzontali o pattern che ricordano la trama del cesto e, tra i suoi più evocativi, una serie di dipinti in cui oggetti sconcertanti disparati, volti, animali, calici, corpi celesti, coesistono in uno spazio nero indifferenziato.

Agli albori del nazismo, Klee fu destituito dalla sua posizione, la sua casa ed il suo studio furono perquisiti dalla Gestapo a causa delle sue note simpatie di sinistra. Nonostante queste difficoltà, Klee ha continuato a produrre la sua arte senza ritegno. I disegni di questo periodo sono per lo più rappresentativi e narrativi; molti riflettono direttamente i disordini politici dell'epoca, occupandosi in modo ironico della demagogia, del militarismo, della violenza politica e dell'emigrazione.

 


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André Masson (1896, Balagny, Oise, Francia)

Si unì al gruppo emergente dei surrealisti a metà degli anni '20, dopo che uno dei suoi dipinti aveva attirato l'attenzione del leader del movimento, André Breton. Ben presto divenne il principale praticante della scrittura automatica, che, applicata al disegno, era una forma di composizione spontanea destinata ad esprimere impulsi e immagini derivanti direttamente dall'inconscio.

I dipinti e i disegni di Masson della fine degli anni '20 e degli anni '30 sono rappresentazioni turbolente e suggestive di scene di violenza, erotismo e metamorfosi fisica. Innato talento del disegno, ha usato linee sinuose ed espressive per delineare forme biomorfe che rasentano l'astrazione totale.

 


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Luigi Boille (1926, Pordenone)

Giulio-Carlo Argan scriveva di lui: Il segno di Boille "svolgendosi e modulandosi come pura frase pittorica, realizza e comunica uno stato dell'essere, di immunità o distacco o contemplazione". A Parigi stringe una forte amicizia con Michel Tapié che lo inserisce in un contesto artistico prestigioso ed internazionale. Pierre Restany lo include nella mostra La Jeune Ecole de Paris II. nel 1964, su invito di Lawrence Alloway, ha rappresentato l’Italia insieme a Fontana, Capogrossi e Castellani al Guggenheim International Award di New York. Nella sua pittura il mondo materiale si fonde, trasformandosi in un unico flusso continuo, un divenire inarrestabile, denso, drammatico ma anche allegro, da cui promana la durata dell’essere nella realtà e il lento volgere dei giorni e dei sentimenti.